Maria Luisa Belcastro Schneidersitz nasce in Calabria a San Giovanni in Fiore, centro culturale della Sila, dall’ing. Domenico Belcastro, cui si deve uno dei primi progetti per l’attaversamento dello Stretto di Messina e da Marcella Ludmilla Schneidersitz, di origine austriaca. Per seguire l’itinerario di lavoro del padre, M.L. Belcastro Schneidersitz, giovanissima, si trasferisce nelle Marche dove,incoraggiata da Pericle Fazzini, frequenta la Libera Scuola di pittura di Grottammare. Per assecondare la sua vocazione e dedicarsi totalmente all’arte, si trasferisce a Roma dove si diploma all’Accademia di
Belle Arti .Maria Luisa Belcastro nota con il secondo cognome materno

mitteleuropeo Schneidersitz, appartiene nella pittura italiana alle generazioni che si presentano al secolo nuovo nella pienezza di energie culturali,Con unità di scavo nelle forme e nei significati interiori del quadro, dipinge sin da giovanissima, con paziente e coraggiosa ricerca di fusione, tra la modernità della forma e la perenne attualità dei contenuti,la Schneidersitz, innestando momenti di avanguardia e di rigore classico, è giunta a “restituire con la pittura il grande respiro che regge la natura, il senso di movimento incessante che produce nuove forme e anche separazione, unione e solitudine”. E’ la conclusione di Achille Bonito Oliva per la presentazione di mostre, determinanti nell’iter dell’artista, alla Galleria “Il Gabbiano” di Roma, alla “Appiani Trentadue” di Milano e alla “Sala Pelaires” di Palma di Maiorca (.Per questa mostra spagnola, una delle molte all’estero con autorità il critico Baltasar Porcel afferma,centrando il giudizio: El quadro grita un enigma”. Questa capacità di “gridare” di dialogo cioè di “chi guarda il quadro”, era già stata individuata prima di questa mostra che l’anno fatta affermare anche fuori Italia”.(Giuseppe Selvaggi Catalogo per “La Barcaccia” di Roma , Ernesto Treccani che notava la capacità di comunicare una robusta e tenera modernità”,

assegnandole il premio Santa Severina). Il percorso ambizioso della Schneidersitz, come nel titolo di Antonello Trombadori in “M.L.B.S.”, ed Arte/idea, Poliglotta Vaticana), prosegue con un intensificarsi di mostre,sempre seguendo “una linearità aggressiva e urgente”, come nota Luigi Tallarico, e sviluppando le” tensioni dialoganti”, come precisa Renato Civello. (Cit. monografia Poliglotta Vaticana).L’artista prosegue verso traguardi che la portano- scrive Raffaele Monti (Catalogo della mostra a Castel Sant’Angelo) “Panorama di tendenze” a cura di Luciano Luisi ( “verso un difficilissimo dipingere”, un dipingere inconvenzionale e di grande difficoltà: non è dir poco”. Sono pure altri artisti a sottolineare “la continua profondità espressiva” ( Angelo Savelli) qualità che le riconoscerà Eduard Pignon per un incontro con il gallerista Antonio Russo . Lo stesso Pericle Fazzini, ricordando gli studi, nelle sue Marche, della pittrice alla scuola di Mario Lupo, vede per la sua” forte pittura” un futuro” difficile ed inesauribile”. ( Catalogo per la Galleria “ Il Coscile”), Castrovillari . E nei successivi percorsi, critici e di mostre, con un crescendo di presenza nella pittura giovane, M.L.B.S. arriva ad un’affermazione internazionale. Piero Elia presentandola in catalogo per la mostra al Castello Aragonese di Ischia parla di “ nuovo linguaggio”, per le figure “misteriose nella loro nudità di eros vivo”, che diventano in pittura, “ suprema elegia”.Il retroterra culturale della Schneidersitz viene individuato da Domenico Guzzi (Cit. catalogo della “Trentadue”), nella scia di un

temperamento che lega la mediterraneità e la continentalità europea: “…Asprezze e riflessi quasi di neon o di lampada elettrica. sono appunto i colori che alla Schneidersitz sono rimasti più impressi dalla lettura appassionata” dell’espressionismo” tedesco classico : da Nolde a Pechstein, da Kirkner a Schmidt-Rottluff,dalla Kolwtz a Grosz”. Sempre ( lo annotava Vito Apuleo) senza abbandonare la realtà nella tentazione poetica: “Tra reale e surreale si snoda un racconto ( riferito al noto e fortunato ciclo degli ominidi dalla testa ovoidale”) che affida all’allusione il disagio del quotidiano”. (“ Il Messaggero” di Roma ). Una pittrice, quindi, “senza tempo, quasi in simbolo…Il suo Spazio-Cosmo è il futuro. E’ la forma d’uomo di qui a un milione di anni. Ciò è fantasia., poesia, sicurezza dolorosa sulla nostra effimera realtà. E’ coraggio”( Giuseppe Selvaggi. “ Il Giornale d’Italia”.Roma ).” E’ una di quegli artisti che sconcertano in prima battuta e poi ti seducono con sottigliezza e radiosità, con una pittura sapiente e di meditatissima impostazione”.Da una presentazione di Gina Avogadro per una mostra alla Galleria “La Bezuga” di Firenze ( Catalogo della mostra al “San Michele” di Brescia). M.L.B.S. Negl ultimi anni concentra il suo lavoro negli Stati Uniti con mostre e collettive a Miami e a New York.
E’ una pittrice che interpreta il nostro tempo, con chiarezza di visione attraverso una pittura che dal drammatico si spinge sino all” ironia pop”. Sono ancora parole di Bonito Oliva (Cat. Cit.) che afferma: “Se il novecento cerca l’approdo verso i lidi di una linea circoscritta nell’ambito italiano, Schneidersitz apre il suo stile verso un’espressività incisiva e definitoria”. Ed è questa la migliore conclusione sulla sua presenza nella pittura contemporanea.
M.L.B.S. ha ricevuto molti premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. Il Presidente del Senato Giovanni Spadolini le ha consegnato in Campidoglio il premio riservato ai calabresi illustri. Il” personaggio” che esce dalla biografia di M.L.B.S. si completa ricordando una intensa attività di scrittrice, anche con una rubrica, “Piccola Agenda”, sul mensile “Idea” e quale poetessa con una vittoria al Premio Calliope e un’altra al Premio Internazionale Città di Venezia. La vocazione per la grafica si è espressa anche in copertine di libri e in manifesti come quelli per il” Premio Sila”, accanto alle firme di Josè Ortega ,Pericle Fazzini,Ennio Calabria. Come grafica ha firmato tirature con note stamperie, quali la Silanos e dell’Arancio. Queste attività confluiscono nella personalità unitaria che si esprime in una pittura dai contenuti e linguaggi inconfondibili nell’arte del Secondo Novecento e Nuovo Millennio.